Cindy Dupuy (CD): Buongiorno Jean Luc Angrand, può parlare della sua interpretazione dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci?
JLA (Jean Luc Angrand): La descrizione che faccio di quest'opera non segue la norma accademica; una norma però perfettamente valida in una lettura detta "classica".
Una lettura classica che dimostra senza ombra di dubbio che si tratta di Gesù e dei suoi dodici discepoli; una scena a tavola conosciuta da tutti i cristiani del mondo.
Tuttavia, questo libro parla del significato nascosto di quest'opera, che rappresenta un gioco che divertiva Leonardo da Vinci; molti artisti del Rinascimento italiano facevano lo stesso.
Ho deciso di mostrarvi ciò che ho trovato e si tratta di una serie di ipotesi che meritano di essere rivelate. Solo ipotesi.
Esaminiamo quindi quest'opera sotto l'angolo dell'interpretazione ermetica (cose nascoste); per la lettura classica (accademica) di quest'opera, ci sono molti altri libri che vi informeranno.
CD: Cosa rappresenta?
L'Ultima Cena (in italiano: L’Ultima Cena) di Leonardo da Vinci è un affresco murale di Leonardo da Vinci di 460 × 880 cm, realizzato tra il 1495 e il 1498 per il refettorio del convento domenicano di Santa Maria delle Grazie a Milano.
L'Ultima Cena è il nome dato dai cristiani all'ultimo pasto che Gesù Cristo prese con i Dodici Apostoli la sera del Giovedì Santo, prima della Pasqua ebraica, poco prima del suo arresto, alla vigilia della sua Crocifissione.
Questo pasto avviene tre giorni prima della sua resurrezione.
Strana scena che vediamo qui a sinistra, in alto, c'è Eva in vestito rosa, travestita da uomo con una piccola barba. Eva, all'origine del peccato originale, è cacciata dal Paradiso da Uriel, l'Arcangelo della punizione, il giovane uomo in piedi alla sua sinistra, all'estremità del tavolo. Eva tocca con la sua mano un vecchio uomo barbuto che parla all'orecchio della Vergine Maria.
L'uomo che mostra entrambe le mani è Adamo, che nega il suo crimine; più tardi interpreterà il ruolo di Ponzio Pilato. Quindi, partendo da sinistra, c'è l'Angelo Uriel che caccia Eva e Adamo. A destra di Adamo, questo vecchio uomo barbuto che parla a Maria è l'Arcangelo Gabriele che fa la sua Annunciazione. Il significato di questa scena è ben conosciuto; significa che la Vergine Maria è venuta a cancellare il peccato di Eva; Maria è l'incarnazione della purezza.
Infine, l'uomo a tavola che si gira per guardare Maria è il traditore Giuda, che tiene in mano una borsa piena di denaro.
CD: Si tratta quindi del Vecchio Testamento?
JLA: Sì, ma anche del Nuovo Testamento incarnato dai personaggi successivi.
A destra ho inserito nel mio libro ULTIMO BLASFEMO una scena di trasferimento di purezza tra Eva e Maria dipinta da Sandro Botticelli:
La stessa scena di transizione divina tra Eva e Maria esiste in "La Primavera", un altro capolavoro di Sandro Botticelli. Eva la peccatrice, quasi nuda, viene cacciata dal paradiso dall'angelo della morte e della punizione Uriel; dalla sua bocca esce la sua purezza, sotto forma di fiori che vengono trasmessi abbondantemente alla Vergine Maria; Maria diventa la nuova Eva.
CD: Qual è il legame con l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci?
È questa scena di trasferimento di purezza che sembra ritrovarsi nell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci, se si ragiona in termini ermetici con le due mani, quella di Eva posta sull'angelo Gabriele e quella dell'angelo Gabriele posta sul personaggio femminile che è la Vergine Maria che erroneamente si pensa sia un uomo. Una transizione di purezza, una la perde e l'altra la guadagna.
Ovviamente questa libera interpretazione non invalida la versione accademica classica. Si tratta di aprire la vostra mente all'interpretazione nascosta (ermetica) che era una pratica comune dei grandi artisti del Rinascimento. Botticelli e Dürer usano molto spesso il personaggio di Uriel nelle loro opere in modo suggerito. Per saperne di più, vi rimando ai miei altri libri.
CD: Hai parlato di Ponzio Pilato, dov'è?
Un personaggio interpreta Adamo e Ponzio Pilato.
Scena 1: L'attore che mostra entrambe le mani, nella scena precedente, interpreta il ruolo di Adamo. Il coltello dell'Angelo Gabriele ci indica che lui e la sua compagna Eva sono mortali; l'angelo Uriel all'estrema sinistra del dipinto è lì per farcelo capire.
Scena 2: Ora interpreta il ruolo del governatore romano Ponzio Pilato e indica con entrambe le mani alzate che non è responsabile della condanna a morte di Gesù; se ne lava le mani.
Questo personaggio ha davvero due ruoli, in una lettura ermetica di quest'opera.
CD: Torniamo alla Vergine Maria. Per te il vecchio uomo è l'angelo Gabriele?
JLA: Sì, è una scena fondamentale nel racconto cristiano e musulmano. L'angelo Gabriele è qui rappresentato da un vecchio uomo barbuto che annuncia alla Vergine che sarà la madre del Messia.
Nella mano dell'angelo c'è un coltello che annuncia che sarà sacrificato.
CD: Dov'è il traditore Giuda?
Si trova in primo piano. Il traditore Giuda che ha venduto Gesù; l'ignobile personaggio tiene in mano la borsa con l'importo del suo tradimento.
CD: Parli di un'eresia chiamata Battista che sostiene che Gesù ha sposato Maria Maddalena. Credi in questa ipotesi?
JLA: Non ho una risposta certa a questa domanda; lascio ai lettori del mio libro la libertà di fare la loro scelta. Tuttavia, questa ipotesi non è priva di fondamenti; esistono molte fonti storiche, compresi i Vangeli Apocrifi, che suggeriscono questa ipotesi.
Per ulteriori informazioni, vi rimando al mio libro.
CD: Grazie mille, Jean Luc Angrand.